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la storia dei blu jeans

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la storia dei blu jeans

Il 20 maggio 1873 Levi Strauss e Jacob Davis brevettavano i blue jeans. ?

Le origini sono europee, con l’Italia a giocare un ruolo fondamentale. Infatti il denim, il tessuto da cui tutto è cominciato, nasce a Nîmes, in Francia : la svolta si ha però attorno al 1860, quando i produttori francesi eleggono Genova a loro porto per gli scambi con gli Stati Uniti. È qui, nella capitale ligure, che viene cucito il primo paio di pantaloni fatti di quel cotone robustissimo blu indigo.

Proprio dall’Italia il tessuto jeans parte per l’America dove, pian piano, diventa quello che conosciamo anche oggi. Il successo però lo si deve soprattutto a Levi’s Strauss, astuto imprenditore che nel 1858 fondò a San Francisco la Levi’s Strauss & Co. proprio quando in California cominciavano a scoprire l’oro e quindi ad aver bisogno di grembiuli e tute da lavoro.

I pantaloni jeans per come li conosciamo oggi, però, sono stati inventati dal sarto Jacob Davis, che aggiunse i rivetti in rame a rifinire le tasche e a renderli quindi ancora più pratici e resistenti. Fu brevettato e Strauss poteva utilizzarlo in esclusiva.

I jeans hanno attraversato (finora) tre fasi. Quella della divisa da lavoratore, di simbolo della contestazione sociale e di capo glamour.
All’inizio del XX secolo, durante i conflitti mondiali, si moltiplicano le lavoratrici nelle fabbriche o nelle attività dei mariti inviati al fronte. L’eroina tutta in denim, Rosie the Riveter, diviene l’icona nazionale delle sei milioni di donne americane nelle fabbriche di aerei, carri e cannoni.

Il primo passo dell’evoluzione arriva nel 1934, quando gli eredi del buon Levi Strauss decidono di ampliare il mercato producendo i jeans da donna. Niente di sexy: si trattava di un modello largo e comodo destinato alle ragazze che vivevano e lavoravano nelle fattorie e nei ranch di famiglia. L’anno seguente i jeans diventano un capo fashion, quando appaiono sulla copertina della rivista di moda Vogue.

Nel 1950, sono il simbolo della rivolta dei giovani, spesso associati a gruppi di giovani motociclisti in sella a una Harley Davidson con indosso un paio di jeans e una giacca in pelle.

Negli anni 60 i jeans conquistano gli hippies che li personalizzano con fiori, perline e altri elementi colorati. Questa personalizzazione dei jeans conferisce ai jeans un’altra identità che piace ai giovani.

In America i jeans sono stati indossati come capo alla moda solo dagli anni ’80 in poi. Prima non era consentito andarci al ristorante e venivano indossati solo nei fine settimana come capo sportivo.

Per arrivare ai giorni nostri in cui I jeans hanno fatto la storia di intere generazioni e rappresentano l’icona dell’abbigliamento casual per eccellenza: indossati prima solo dai ragazzi e dai giovani adulti, ora i pantaloni di tela blu, anche se poi con gli anni sono state introdotte tutte le varianti del caso, occupano un posto negli armadi pressoché di chiunque.
Il passaggio dei jeans da pantalone da lavoro a prodotto di moda, diventando un prodotto di culto, è stato un evento davvero unico. Sono per molti il simbolo dell’identità dell’America, dell’idea del sogno americano e dei suoi motti come “destino manifesto” e “libertà” e “avventura”.
E come disse Andy Warhol “Voglio morire con indosso i miei blue jeans”.

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