La Storia della Comunicazione
Comunicare è una parola che deriva dal latino “communis agere”, cioè letteralmente: “mettere in comune ” e pertanto il significato è “condivisione”. Comunicazione è scambio e condivisione di informazioni tra più persone attraverso la parola, i gesti ed i suoni. La storia della comunicazione comincia con l’uomo.
I disegni, chiamati “pittogrammi”, potevano essere compresi da chiunque indipendentemente dalla lingua parlata.
L’uomo primitivo per farsi capire dai suoi simili emetteva dei suoni, solo successivamente questi suoni divennero parole.
Nel corso degli ultimi 6000 anni si sono succedute 4 grandi rivoluzioni nel mondo delle comunicazioni, ognuna delle quali è caratterizzata da un particolare strumento e processo di comunicazione innovativo che non sostituisce mai i precedenti, bensì li integra.
La Cultura Orale, che per trasmettere le informazioni, usa la parola.
Con la comunicazione orale nasce la comunicazione. In questa fase l’uomo affida alla cultura orale il compito di tramandare la propria storia e le informazioni. In questa società nascono i contenitori ritmati del sapere, ovvero le poesie e la prosa.
La Cultura Manoscritta o Chirografica usa la scrittura.
I primi graffiti incisi sulle rocce dall’uomo risalgono a più di 35 mila anni fa. Erano certamente più una forma d’arte, ma gettarono il primo seme per la nascita della scrittura, ovvero di un codice.
La nascita della “comunicazione scritta” segna il passaggio dalla preistoria alla storia. L’invenzione della scrittura si affianca alla memoria a cui vengono affidate le notizie da tramandare. La ”memoria” dunque viene incisa su tavolette di argilla o altro materiale. Il primo documento di scrittura risale a 6000 anni fa. Il merito della scrittura va ai Sumeri della Mesopotamia.
Il sistema di scrittura inventato dai Sumeri fu chiamato “cuneiforme” e veniva utilizzato per documenti amministrativi e contabili. La scrittura cuneiforme non poté resistere all’avanzata dell’alfabeto greco. Infatti la rivoluzione operata da questo alfabeto, consistette nello scinderlo nelle sue componenti foniche fondamentali: le consonanti e le vocali. Da qui la nascita dei libri, degli amanuensi e delle prime personali biblioteche.
La Cultura Tipografica fonda la trasmissione del sapere sul libro stampato.
L’invenzione della stampa con caratteri mobili, inventata da Gutemberg nel XV secolo, amplia ulteriormente gli strumenti di comunicazione, consentendo la produzione e la diffusione dei libri o dei giornali che fino a quel momento erano manoscritti e diffusi in copie molto limitate. Nascono i primi giornali ed i libri, che diventati meno costosi diventano quindi alla portata di un maggior numero di persone. La conseguenza evidente è che le informazioni si diffusero con maggiore velocità. I libri, una volta stampati, venivano sempre diffusi con il medesimo testo e questo fece in modo che la stampa rivestisse un ruolo fondamentale nella nascita delle lingue nazionali.
La diffusione dei libri provocò il ridimensionamento del ruolo del maestro: infatti comparve la figura dell’autodidatta.
La Cultura dei Media Elettrici ed Elettronici, nella quale le informazioni vengono inviate in modo sempre più rapido.
La comunicazione elettrica inizia con la nascita del telegrafo inventato da Samuel Morse nel XIX secolo.
E’ l’inizio del Villaggio Globale. La rapida evoluzione del sapere scientifico e tecnologico che caratterizzò i primi anni del xx secolo portò nel 1895 alla nascita del telegrafo senza fili di G. Marconi. Nel 1900 tutte queste invenzioni subirono miglioramenti tecnologici notevolissimi dalla radio alla televisione, dalla fotocopiatrice al alla telescrivente, al computer.
Con l’ingresso dell’informatica nel mondo delle comunicazioni è cambiato il modo di leggere e di scrivere, perché è cambiata la forma dei testi. Si è passati dal testo fisico (libro) al testo virtuale del computer, ma anche e soprattutto, dal testo all’ipertesto che attraverso opportuni collegamenti consentono al lettore diversi cammini.
Ogni innovazione nel settore della comunicazione si è sempre affiancata ai media esistenti.
L’introduzione di un’innovazione nel processo di comunicazione, ogni volta ha dato origine a delle vere rivoluzioni della comunicazione con conseguenti “rivoluzioni culturali” che hanno modificato, migliorandolo, il modo di agire e di comunicare. Ognuna di queste innovazioni ha avuto il merito di rendere l’informazione più accessibile, più veloce ed anche meno costosa.
In pochi gesti quotidiani l’uomo contemporaneo ripercorre 6 mila anni di storia della comunicazione.