la storia del colore – il giallo
Se pensiamo al giallo, pensiamo al sole. Classificato tra i colori caldi, rappresenta da sempre l’energia, la vitalità e la luce.
Siamo a novembre ed il giallo è proprio il simbolo dell’autunno, stagione in cui le foglie assumono questo caratteristico colore, insieme al rosso. In natura lo troviamo anche su fiori e frutta tropicale, come il girasole e la banana.
Nella società occidentale questo colore ha vissuto di alti e bassi. Da sempre è considerato, dall’arte alla religione, simbolo di saggezza, intelletto e ricchezza, per il legame con l’oro e le pietre preziose come lo zaffiro. Il giallo è il colore del Cristianesimo; l’oro della croce, il giallo della vita eterna e della fede. Non solo, il giallo oro viene utilizzato da re e imperatori per rimarcare l’origine divina del loro potere.
Nel Medioevo però, il giallo, nelle sue tonalità più opache, assunse un significato negativo e in alcuni paesi ancora viene associato all’invidia, all’inquietudine e al disagio.
Per i pittori il giallo viene considerato uno dei tre colori primari, insieme al rosso e al blu, mentre per gli scienziati il giallo non appartiene a questa categoria e al suo posto viene inserito il verde. Il giallo ispira allegria, giovinezza e movimento, a tal punto da essere considerato dal pittore russo Kandinskij un colore violento.
In letteratura, il giallo viene considerato un vero e proprio genere, ma è una peculiarità tutta italiana. Il nome deriva da una collana di romanzi di genere poliziesco, “I Libri Gialli”, ideata da Lorenzo Montano e pubblicata dalla Mondadori dal 1929. Da quel momento il termine “giallo” viene associato ad ogni storia, ma anche fatti di cronaca misteriosi.
Molto efficace per attirare l’attenzione, nel marketing il giallo esprime felicità e ottimismo. Viene utilizzato da diversi brand che vogliono trasmettere valori di creatività e dinamicità. Grazie al contrasto con il nero, può assumere il significato di affidabilità e professionalità, come nel caso di Nikon, Cat, Hertz.